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FAQ

 

PERCHE' SPAZZOLARE I DENTI ?
E' ormai nozione comune che l' igiene orale corretta previene le carie, infiammazioni della gengiva e molti danni ancora più gravi. Questo perché l' igiene correttamente eseguita mediante spazzolamento e utilizzo del filo interdentario rimuove la placca batterica che, in condizioni normali, si deposita sui denti ed è ricca di batteri.


COSA UTILIZZARE PER SPAZZOLARE I DENTI ?
Lo spazzolino deve essere semplice, lineare, ben impugnabile e manovrabile. Le setole devono essere sintetiche e non dure per non abradere i denti. La testina deve essere sui 2,5 cm per gli adulti e più piccola per i bambini. Lo spazzolino elettrico con la testina rotante è un ottimo aiuto, decisamente consigliabile. Poichè lo spazzolino non raggiunge tutte le facce del dente, si deve usare, per pulire gli spazi interdentari, il filo. Se questi spazi sono ampi è necessario usare anche lo scovolino, o spazzolino interdentale, dotato di un solo ciuffo di setole. Il dentifricio è solo un altro ausilio nella pulizia, ma non ha un ruolo determinante. Preferire i dentifrici con fluoro. I colluttori sono utili solo su prescrizione e in determinati casi.


E' POSSIBILE SBIANCARE I DENTI ?
Attualmente disponiamo di metodi affidabili e non dannosi per sbiancare i denti. Il trattamento prevede due tre sedute in studio con gel ad alta concentrazione o circa quindici sedute giornaliere a casa, durante la notte, con uso di mascherine in plastica. E' effettuato con gel ad alta concentrazione di perossido di urea o di carbamide, che sfrutta l' azione sbiancante dell' ossigeno. I risultati sono notevoli e si mantengono per anni, in seguito si può ripetere.


CHE COSA E’ LA CARIE?
La carie è un processo distruttivo del dente ad eziopatogenesi multifattoriale dove entrano in gioco: batteri cariogeni aggregati nella placca batterica, un’alimentazione ricca di zuccheri e alcune variabili relative al soggetto ospite.


CHE COSA E’ LA PLACCA BATTERICA?
La placca batterica è l’insieme dei batteri non patogeni normalmente presenti nella bocca, che si depositano sulla superficie dei denti, dove si riproducono e si organizzano, liberando gli acidi responsabili della carie, utilizzando come fonte d’energia gli zuccheri rimasti in bocca.


QUANDO E PERCHE’ LA CARIE FA MALE?
Dalla superficie dello smalto, estendendosi in profondità, il processo carioso raggiunge la dentina. In questo stadio il dente fa male a contatto con il freddo e con i cibi acidi o zuccherati. Quando, procedendo ulteriormente in profondità, la carie raggiunge la polpa, il dolore diviene spontaneo, soprattutto di notte o in posizione sdraiata. Il dente fa male anche alla pressione e al contatto con cibi caldi.


PERCHE’ SONO IMPORTANTI LE VISITE DI PREVENZIONE?
Nel corso di una visita di prevenzione il dentista può evidenziare la presenza di processi cariosi di lieve entità (pertanto ancora asintomatici) e consigliarne la cura. Inoltre il dentista può controllare il livello d’igiene orale domiciliare tenuta nei mesi precedenti ed eventualmente dare gli opportuni consigli per migliorarla e fornire le adeguate istruzioni d’igiene alimentare, fondamentali per il controllo dell’insorgenza della patologia.


PERCHE’ CURARE LA CARIE ANCHE QUANDO NON FA MALE IL DENTE?
Perché la cura di un processo carioso iniziale è più semplice, richiede un minor dispendio di tempo e ha un costo è sicuramente più basso.


E’ NECESSARIO CURARE I DENTI DA LATTE?
Sì, sempre che essi non stiano per esfoliare e lasciare il posto ai corrispondenti denti definitivi.


PERCHE’ E’ NECESSARIO CURARE I DENTI DA LATTE?
Nei bambini è importante mantenere inalterata, nel corso della crescita nell’attesa della permuta, la lunghezza e la forma delle arcate dentarie, in modo da permettere l’alloggiamento dei corrispondenti denti permanenti. La presenza del dente deciduo stimola infatti la formazione e lo sviluppo del dente permanente corrispondente e dell’osso alveolare deputato ad accoglierlo.


E’ POSSIBILE PREVENIRE L’INSORGENZA DELLA CARIE?
Una corretta igiene orale domiciliare ed una buona igiene alimentare possono abbassare notevolmente il rischio d’insorgenza di patologia cariosa. Le periodiche visite di controllo dal dentista unitamente alle consigliate sedute d’igiene professionale mantengono ulteriormente sotto controllo la situazione. In età pediatrica sono consigliabili l’assunzione di fluoro e la sigillatura dei solchi occlusali dei molari e dei premolari appena erotti.


QUANDO SI DEVE DEVITALIZZARE UN DENTE?
Quando siamo in presenza di carie profonde con interessamento della polpa in caso di traumi dentali che esitano in fratture con esposizione della polpa in caso di riabilitazioni proteiche e/o parodontali complesse.


CHE COSA E’ CONSIGLIABILE FARE DOPO UNA TERAPIA CANALARE?
Un dente devitalizzato è più fragile pertanto, per evitare fratture, è consigliato ricoprirlo con una corona ed eventualmente irrobustirlo con un perno endocanalare in fibra o in metallo


PERCHE’ OCCORRE RITRATTARE UN DENTE?
In qualche caso il dente trattato endodonticamente può non guarire e mantenere una certa sintomatologia dolorosa nel tempo. Oppure a distanza d’anni può rivelare un riacutizzarsi della sintomatologia o evidenziare infezione periapicale nel corso di un’indagine occasionale radiografica. In questi casi si può reintervenire con un “ritrattamento endodontico”.


CHE COSA E’ LA DIGA DI GOMMA?
La diga è composta da un foglio di lattice in cui si ricavano dei fori nei quali sono inseriti i denti da trattare, escludendo tutti gli altri. E' sostenuta davanti alla bocca da un arco di metallo che la tiene tesa e da un uncino ancorato sul un dente. In questo modo, gli elementi dentari trattati, sono assolutamente isolati dall 'ambiente orale, i materiali usati non subiscono l' effetto dell' umidità e le cavità possono essere disinfettate a dovere. Il soggetto non rischia di ingoiare strumenti o di aspirare corpi estranei ed è molto più tranquillo. Da notare che nella rimozione delle otturazioni vecchie di amalgama, il mercurio presente, può essere il qualche modo assorbito dall 'organismo del paziente. L' applicazione della diga richiede pochi secondi e nessuna abilità. La diga isola anche e completamente le gengive, da possibili insulti di materiali e liquidi irritanti. La diga deve essere usata ogni qualvolta la terapia lo consenta.


CHE COSA E’ L’ORTODONZIA?
L’ortodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa della diagnosi, del trattamento delle malocclusioni e della loro prevenzione in età infantile.


PERCHE’ RADDRIZZARE I DENTI?
I denti posizionati in modo scorretto possono creare problemi nella masticazione ed essere più difficilmente pulibili nel corso delle consuete manovre di igiene orale. Pertanto possono andare incontro più facilmente a processi cariosi con le ben note conseguenze. Inoltre un bel sorriso, caratterizzato da denti dritti e gengive sane, è sicuramente un aspetto importante del nostro viso, che meglio ci pone nella relazione con il nostro prossimo.


C’E’ UN LIMITE DI ETA’ PER RADDRIZZARE I DENTI?
No. Se l’osso e le gengive sono sani, l’età non costituisce un limite. Il 30% circa dei pazienti ortodontici sono adulti.


QUANDO E’ CONSIGLIABILE FISSARE UNA PRIMA VISITA PER UN BAMBINO?
La società italiana di ortodontia raccomanda un controllo ortodontico a tutti i bambini non oltre i sette anni di età. A quest’età infatti l’occlusione si sta delineando ed è quindi possibile riconoscere in tempo l’instaurarsi di malocclusioni che peggiorano con il passare del tempo.


PERCHE’ NEI BAMBINI, IN ALCUNI CASI, E’ CONSIGLIABILE INTERVENIRE PRECOCEMENTE?
Nei bambini che presentano chiare indicazioni per l’ortodonzia, un trattamento precoce è utile per - influenzare positivamente la crescita delle basi ossee in modo da armonizzare il diametro delle arcate e permettere una più facile eruzione dei denti definitivi - correggere abitudini viziate - semplificare e accorciare i tempi di lavoro rispetto ad un’ortodonzia più tardiva - ridurre l’eventualità che, al completarsi della permuta, permangano denti inclusi - ridurre il rischio di traumi a carico degli incisivi superiori sporgenti - migliorare l’estetica e l’autostima.


L’APPARECCHIO ORTODONTICO PUO’ DANNEGGIARE I DENTI E LE GENGIVE?
No. La mancanza però di un regolare spazzolamento può condurre ad infiammazione e sanguinamento delle gengive, con conseguente rallentamento nello spostamento dei denti. Inoltre il permanere dei residui di cibo sui denti in prossimità dell’apparecchio può favorire l’insorgenza di aree di decalcificazione che preludono alla carie.


CHE COSA E’ UN APPARECCHIO DI CONTENZIONE ?
Di regola è un apparecchio semplice, rimovibile, che se portato è in grado di mantenere i denti nell????? a posizione ottenuta al termine del trattamento ortodontico. In alcuni casi, soprattutto per l’arcata inferiore, può essere sostituito con un filo bondato (incollato) sulla superficie linguale dei denti del gruppo frontale. In mancanza di un opportuno apparecchio di contenzione, le forze biologiche e le forze trasmesse dalla lingua e dalle labbra, possono condurre ad un nuovo e tardivo spostamento dei denti.


COME SI MANIFESTA LA MALATTIA PARODONTALE?
I sintomi più frequenti della malattia parodontale sono il gonfiore delle gengive, il sanguinamento dopo lo spazzolamento, la mobilità dentale e l' alitosi. Durante la visita o nel corso delle manovre d’igiene si evidenziano i segni clinici caratteristici e cioè le cosiddette “tasche” parodontali, zone dove la gengiva e l’osso sottostante si “scollano” dal dente, e il sanguinamento al sondaggio.


COME PROGREDISCE LA MALATTIA PARODONTALE?
La progressione della malattia è variabile, con fasi d’acuzie e remissione. E’ la prima causa della perdita dei denti. La malattia parodontale è una malattia diffusa e colpisce il 20-30 % della popolazione adulta.


QUALE E’ LA CAUSA DELLA MALATTIA PARODONTALE?
E’ dimostrato come i microrganismi contenuti nella placca batterica sono i responsabili ultimi della malattia, ma solo in individui predisposti geneticamente. Se la placca non è quotidianamente rimossa con le corrette manovre d’igiene orale, si deposita sulla superficie dentale, calcifica e penetra in profondità, dove dalla placca proliferano dei batteri altamente patogeni. Negli individui predisposti geneticamente, che hanno cioè ereditato una particolare configurazione genica, i batteri inducono una risposta immunitaria esagerata che provoca infiammazioni e danni all' apparato di sostegno del dente. Fattori predisponenti importanti sono il fumo e alcune malattie dismetaboliche come il diabete. Fattori secondari le carie, le cure odontoiatriche incongrue, il disallineamento dentale.


QUALE È LA CURA?
La cura consiste nella rimozione degli agenti causali, vale a dire i batteri della placca, prima superficiale e poi profonda. La rimozione è ottenuta con la detartrasi prima sopragengivale poi sottogengivale e poi con la levigatura, mediante strumenti appositi, del cemento radicolare. È spesso necessario correggere le cure precedenti se sono incongrue. In molti i casi di malattia parodontale grave, una volta rimossa la causa, si deve ricorrere alla terapia chirurgica per correggere gli esiti, ovvero i difetti ossei o gengivali provocati dalla malattia. Ma questo non basta: la placca si forma quotidianamente, è quindi fondamentale mantenere nel tempo i risultati ottenuti, mediante la rimozione della placca a casa vostra e con regolari sedute d’igiene professionale. E’ inoltre importante eliminare il fumo o limitarlo molto. Durante le sedute di detartrasi e levigatura saranno anche insegnate le corrette manovre d’igiene orale.


COSA S’INTENDE PER IMPIANTO?
L' impianto è una vite in titanio filettata all' esterno ed all' interno, che s' inserisce nell' osso e permette di sostenere nel tempo una riabilitazione protesica fissa, come una corona dentale in ceramica, o mobile come una protesi totale e di sottoporla al carico masticatorio.


QUAL' È LA PERCENTUALE DI SUCCESSO DEL TRATTAMENTO IMPLANTARE?
Il successo del trattamento, quando si rispettano i protocolli terapeutici, è del 95% e perdura nel tempo, a patto che il paziente segua un programma di controlli periodici associati a sedute d'igiene orale professionale. I forti fumatori hanno percentuali di successo minori.


COME AVVIENE IL TRATTAMENTO IMPLANTARE?
L' impianto è inserito in una prima seduta chirurgica, messo nell’osso in anestesia e la gengiva è suturata sopra. Dopo un periodo di tempo variabile da 2 a 6 mesi, l' impianto è scoperto nella seconda seduta chirurgica. In alcuni casi si può evitare la seconda seduta chirurgica e lasciare subito scoperto l' impianto. E' anche possibile posizionare l' impianto immediatamente dopo l' estrazione di un elemento dentale e sottoporlo al carico e alla protesizzazione immediata, molto utile nei settori estetici. In seguito saranno eseguite le impronte, i modelli scannerizzati e inviati via modem in un centro europeo che garantisce alta precisione delle parti meccaniche, e quindi le componenti protesiche ottenute , i perni e le corone, saranno avvitate e cementate in studio.


E' SEMPRE POSSIBILE?
Il presupposto per l' inserimento di un impianto è la presenza di una adeguata quantità d'osso. Qualora ci siano atrofie ossee, ad esempio in seguito a estrazioni da lunga data, malattia paradontale o traumi, è possibile ricorrere a tecniche di aumento di volume osseo coma la rigenerazione ossea guidata o il sollevamento del pavimento del seno mascellare. Tali metodiche di chirurgia avanzata in caso di bisogno vi saranno illustrate nei dettagli.


FA MALE?
Con i farmaci di cui disponiamo, sedativi, antidolorifici e anestetici locali, il dolore deve essere completamente assente. Nei giorni successivi compare un lieve fastidio e gonfiore, ma non dolore.


POSSO FARE SPORT DURANTE UN TRATTAMENTO ORTODONTICO?
Si può fare qualsiasi tipo di sport durante un trattamento ortodontico. In caso di sport che prevedono un contatto fisico è raccomandato l’uso di un paradenti. Numerosi paradenti di diverso colore possono essere trovati nel nostro studio.


COME SI CURA L'ALITOSI?
L’alitosi può avere diverse origini, alcune extraorali ed altre legate al cavo orale. L’alitosi può essere causata infatti da problemi al tratto respiratorio soprattutto a livello del sistema di pneumatizzazione dei seni paranasali, può essere dovuta a patologie del tratto gastroenterico, può essere legata a malattie sistemiche come il diabete e può essere generata da situazioni parafisiologiche come l’esagerato consumo di determinati alimenti. Le cause intraorali che possono dare luogo all’alitosi sono generalmente da ricondurre alla scarsa igiene orale, alla presenza di focolai infettivi attivi, alla comparsa di malattie degenerative o neoplastiche.


HO UN AUMENTATA SENSIBILITÀ AI DENTI, POSSO FARE QUALCOSA?
La sensibilità ai denti può insorgere a seguito di diverse situazioni. Se la sensibilità compare dopo un’otturazione, soprattutto se è stata eseguita con materiale compositi, non bisogna allarmarsi. Il fenomeno in genere è passeggero e si risolve spontaneamente nel giro di qualche giorno. Una sensibilità che compare in seguito alle manovre di igiene orale professionale è paragonabile alla prima e tende a risolversi spontaneamente. La sensibilità ai colletti dei denti è in genere da ricondurre ad errate manovre di igiene e può essere trattata con otturazioni estetiche o con innesti di tessuto connettivale.


IL FLUORO È NECESSARIO PER UNA CORRETTA CRESCITA DEI DENTI?
La fluoroprofilassi ha drasticamente ridotto l’incidenza di carie nella popolazione generale e vi è ampio consenso nella letteratura internazionale che debba essere eseguita. La fluoroprofilassi inizia in gravidanza e la donna deve assumere 1mg di fluoro al giorno (0.25mg raggiungeranno il feto). Successivamente la posologia prevede una compressa da 0.25mg al giorno dopo la seconda settimana di vita sino ai due anni (in questo periodo si possono somministrare anche gocce che sono di più facile assunzione), una compressa da 0.50mg dai due ai quattro anni, e una compressa da 1.0mg dai quattro ai dodici anni.


IL MIO BAMBINO È CADUTO E HA PERSO UN DENTE, COSA DEVO FARE?
Bisogna osservare se il dente è solamente fratturato in una sua porzione o se è stato completamente espulso dal cavo orale. Nel caso che il dente sia fratturato in una sua porzione, bisogna cercare di recuperare questa parte mancante, anche se non è sempre necessario. Si osservi se nella parte di dente che è ancora in bocca si possa notare un puntino rosso. Questo è indice di interessamento del nervo. Il bambino deve essere portato dal dentista anche in assenza di dolore. Se il dente viene completamente espulso bisogna recuperarlo al più presto, non detergerlo ne fare altre manovre che non siano quelle di immergerlo nel latte. Se non vi è latte a disposizione si può farlo tenere in bocca al piccolo paziente, avendo cura che non lo ingurgiti. Bisogna portare il paziente nel più breve tempo possibile dal dentista, in modo che si possa procedere ad un reimpianto. Se il dente non è più visibile, ma non lo si trova sul luogo dell’evento, il paziente va portato dal dentista per effettuare una radiografia per valutare la possibilità di un’intrusione.


 
Studio odontoiatrico Associato Dr. Sani – Dr. Ratini
05100 Terni – via C. Guglielmi, 29 Tel. e Fax. 0744-424677 E-Mail: info@studiosaniratini.it